Proseguendo,
sulla strada del sentire,
mi rassereno
nel controllare le orme lasciate
che, già
cancellate, hanno abbracciato la mia storia,
una tra le
tante, un pezzo di memoria nell'andirivieni
dei destini,
nei chiaroscuri dell'animo laddove è bello sapersi amati.
Ho rivisto
il mostro, l'ho guardato negli occhi, quei suoi occhi
incantatori,
quel suo silenzio, rumoroso nelle stanze dei miei trascorsi.
Ho raggiunto
la ragione che cercavo, ne ho assaporato la sconfitta,
la
deplorevole "scusa" che è solo pronunciata, respirata ad alta voce.
E' un gioco
questa vita, è l'eternità stessa racchiusa in quella lacrima
non
scivolata sull'avaro volto, con testardaggine trattenuta nel lobo oculare,
così solo
per guardare, come se un fuoco intenso stesse bruciando in mezzo a noi,
tra noi lì,
deformandoci. Depurante quella fiamma che riporta sulla retta via, non grigia,
razionalmente
inquadrata nei passi a proseguire e adeguatamente distanziata
dallo sguardo
indiscreto ed irriverente, è il percorso verso il vero sé.
Francesco Iannitti