… come
quando al mattino,
la
finestra aprendo, di rugiada e
di
passi che a ripercorrerli riempiono
i
solchi in attesa del seme.
E
non solo le ginestre e i gerani,
dai
loro vivaci profumi,
emanavano
fragranze e stimoli,
di
ricordi umani eran fatti i minuti,
di
intramezzi scorretti gli sguardi distratti.
Procedendo
discreta la sera, di elegia già gonfia,
occhi
sugli occhi che sussurrando sorridono,
fiori
di loto ad attenderci, altri anfratti.
Il
sapore che quel bacio andava a ricamare.
Non
era il cerchio in un quadrato la corretta via
fino
a casa, era tortuosa sì, ma non perigliosa
laddove
coscientemente mostrata, accompagnata.
Comandava
la penna la mano impaziente,
scrittura
dettata da ombre a dir poco sciamane
se
ritraendomi cancello e correggo, distolgo destino.
E’
questo il vero amore? Palesato in ritirata?
Son
questi i sentimenti di un gatto per il suo pezzo di Colosseo?
“Sì”
si sentì, erano i cori armoniosi dei cuori tuonanti,
il
gladiatore che infilza il cibo e addenta.
Francesco
Iannitti
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