“Sono stato frettoloso a giudicare
i tuoi occhi, così tanto azzurri.
Frettoloso anche nel condannare
il tuo sguardo, irremovibile sul
tramonto.
Non eran di ghiaccio le tue sillabe,
seppur in inverno le pronunciasti.
Non violenti i tuoi gesti,
nonostante veloci i movimenti.
Così frettolosamente m'innamorai,
i segni erano quelli... inconfondibili
no?!
Tachicardia, balbuzia, codardia!”
Francesco Iannitti
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